Notti strane..


Mi sà che forse io dell’amore non ci ho mai capito niente,ne parlo tanto ma poi non lo conosco affatto.

Fuggo,scappo,come ne sento l’odore mi nascondo e cambio volto,cambio pelle,mi trasformo,cerco di mimetizzarmi nella superficialità quotidiana.. E’ proprio così,io non ne so proprio niente,e forse non ne voglio sapere..
E quando ascolto certe melodie,mi si smuove ogni emozione,ogni sensazione,vagamente vicina all’amore,e piango,si piango,lacrime timide e silenziose che fanno capire che è un sentimento che mi fa solo male,e che probabilmente non è adatto a me…
Anche se è ciò che cerco di più,mi fa male,lo sapevo già di essere masochista nei sentimenti,ora ne ho la conferma.

Forse non è ciò di cui ho bisogno,adesso?
Ma,di cosa avrei bisogno….adesso?

Vorrei tanto trovarmi nel bel mezzo di un acquazzone notturno,per buttarmici sotto e piangere per mimetizzare le lacrime,per non far sentire il rumore della mia follia e girare girare girare…come una trottola,una trottola impazzita,che non sa dove andare,una trottola che non ha una traiettoria,gira e sbatte,riparte e sbatte,continua a girare e sbatte…sempre nello stesso identico punto,e testarda,ci riprova,prova a ancora a girare e continua ad andare a sbattere esattamente lì,tentando di cambiare giro,cambiare traiettoria e potenza,si ritrova alla fine sempre nello stesso identico punto.
A questa trottola non resta altro che fermarsi,perchè qualsiasi giro farà sarò inutile,la porterà sempre a sbattere nello stesso identico punto,e non c’è modo di farla girare altrove,non c’è modo.

Tutte queste metafore mi sono sempre state antipatiche,ma quando ascolto determinate canzoni e poi scrivo,mi vengono spontanee,a volte aiutano ad esprimere concetti che normalmente non riuscirei mai ad esprimere…

Mi sono lasciata trasportare tra la dolce melodia di un pianoforte,e non solo…
Anche voi piangete quando ascoltate Einaudi? Io sempre,e non lo faccio apposta,ci provo a trattenermi,ma…è impossibile.

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